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sabato 17 luglio 2010
Prince "20Ten" recensione
Finalmente sono riuscito ad ascoltare il nuovo album di Roger Nelson.
In questo periodo di ferie mi sono limitato, causa forza maggiore, a leggere i commenti relativi al nuovo lavoro.
Alcuni pieni d'entusiasmo, altri di delusione profonda.
Come nei migliori (o peggiori) album, Prince riesce a dividere il suo pubblico risultando mai scontato o prevedibile.
Arrivato perciò a casa dopo due settimane di ferie e dopo essere stato in parte condizionato in maniera mediamente positiva, mi sono preso il tempo necessario per ascoltarmi tutto d'un fiato il disco in cuffia.
Alcuni commenti mi avevano preparato all'ascolto di MPLSound 2. La cosa personalmente non mi emozionava più di tanto. Reputo infatti questo lavoro valido solo a livello nostalgico per l'utilizzo della mitica linn drum ma a mio parere mancava di idee realmente buone. In una parola, mancava di ISPIRAZIONE.
Ho sempre pensato che Prince per produrre una canzone tipo "Dance 4 me" ci metta 5 minuti scarsi. Il fatto è che, senza variazioni melodiche o senza particolari idee d'arrangiamento, tutto diventa più facile per chi ha sulle spalle 35 anni di musica.
Inoltre, qui si parla di gusti, non amo molto le produzioni "faccio tutto io" del Prince degl'ultimi anni. In MPLSound queste caratteristiche abbondavano e non avevano fatto breccia nel mio cuore. Lotus Flower rimaneva il disco migliore del trittico del 2009 senza però sconvolgere il mio lato viola.
Detto questo il disco si apre subito chiarendo gli stilemi che lo caratterizzeranno. Batteria elettronica (linn of course...), tastierine pulite e molti bassi synth.
- "Compassion": apre le danze riportandoci in effetti al disco sopracitato. Però... qualcosa di diverso inizia a presentarsi. Ci sono voci non sue (le coriste sono fondamentali in 20Ten) e strumenti non suonati da lui (i fiati azzeccatissimi). Insomma, si respira aria di maggior apertura e a mio avviso di maggior cura nei dettagli. Il cambio di passo che viene imbastito nel "ponte" del brano denota anche una ricerca melodica non banale. Ok, ben tornato Prince. Grazie.
E allora via con un sussegguirsi di brani più o meno riusciti e gradevoli. Livello medio comunque ottimo.
- "beginning endlessly": non fa gridare al miracolo sopratutto per i chiari richiami a "lolita", resta piacevole e ben arrangiato.
- "future soul song": ci ricorda quanto languido e sexy possa essere il principino. Anche in questo caso ci sorprende iniziando la strofa d'apertura in tonalità bassa, poca cosa direte...sarà ma secondo me anche qui c'è la necessità di non essere prevedibile e di cercare di mescolare un minimo le carte. Un bel brano che, come molti della tracklist, fosse uscito durante gli '80, nessuno si sarebbe sentito di non amare.
- "sticky like glue": non ditemi che il giro di basso non vi ha fatto muovere il culo perchè non ci credo. Continua la ricerca melodica e il tutto si traduce in un cantato non banale. Dai, non lo amate quando rappa (reppa? roppa? boh) in quella maniera così... così... alla Prince?
- "act of god": in questo brano Prince ci ricorda d'essere Lui uno dei pochi rappresentanti della Old School. Il brano trasuda di sudore funk e ci rimembra le radici nere della sua musica. Wow, che bel groove.
- "lavaux": ecco ancora una salto nel passato. Ecco ancora un brano piacevole e ben cantato. Pure in questo caso la chitarra funky è suonata furiosamente bene. Grazie Prince. Bella bella.
- "walk in the sand": vi piacciono le ballate di Prince cantate in falsetto? Vi piacciono quelle che canta dalle mutande o quelle che canta dal cuore? Se preferite quelle facenti parte della seconda categoria, eccovi serviti! Le coordinate sono quelle di "She Loves Me 4 Me" da "The Rainbow Children oppure quelle di "All the Midnights in the World" da "Planet Earth". Il nostro romanticone...Bella.
- "sea of everything": al momento il brano che amo di meno della scaletta. Devo dire che cresce ad ogni ascolto e la cosa mi fa suonare una campanellina nella testa, non sarò di certo io a scriverne male. E' un lentaccio alla.. alla come si chiama il tipo bassino, mulatto e che canta in falsetto? Coso lì. Vabbè.
- "everybody loves me": al primo ascolto mi ha ricordato "no more candy 4 u" ma senza la noia che mi dava questa canzone. Anche in questo caso l'arrangiamento è davvero ben fatto, poco convenzionale e divertito/divertente.
- "laydown": traccia 77 nemmeno riportata nella tracklist che si può trovare dietro al cd. Sembra che la scelta di non metterla tra i brani sia esclusivamente da imputare a scelte di sound. Si, in effetti suona diversa rispetto al resto del disco. A me piace molto, soprattutto l'utilizzo dei campioni di voce è interessante. Belli gli effetti di scratch, le chitarre schizzate e il basso ultracool. Purple Yoda! Ah ah!
Ecco, alla fine del disco ci si rende conto di non avere sicuramente ascoltato "il miglior disco di Prince da anni a questa parte" (come molto sempicisticamente molti giornalisti risolvono la questione) ma di aver ascoltato un Prince rinvigorito rispetto alle ultime prove e più attento a quello che pubblica.
Una considerazione di chiusura. Quali artisti/gruppi possono permettersi di suonare originali in un mondo in cui se non hai il sound di Lady Gaga/Black Eyed Peas ecc, ecc, non sei nessuno? Ecco, solo chi di "non essere nessuno" non ha paura, sapendo di poter contare sul proprio talento e su una storia musicale importante.
Con uno sguardo sicuro verso il futuro.
Thank You Prince
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