giovedì 29 luglio 2010

Film della settimana "The Book of Eli"



Allora, ho visto 'The Blind Side' e devo dire che è proprio una cazzata. Era tempo che non riuscivo a vedere una cazzata come questa, veramente. Film vietato assolutamente ai diabetici a causa di quantità assurde di immagini dolci dolci dolci. Sono tutti buoni in questo film, ok, è una storia vera. Ok ma, perdonatemi, tutti i dialoghi e le situazioni sono di un buonismo fasullo e fastidioso a livelli record! Insomma, una cazzata.

Poi ho visto The Book of Eli.
Si, il film si chiama così. Io lo chiamo così e in questa, modestissima, recensione verrà chiamato così.

Apro e chiudo subito una parentesi.
“Eternal sunshine of the spotless mind” è diventato “se mi lasci ti cancello”
“the book of eli” è tramutato in “codice genesi”.
Potremmo, in verità, citarne altri di titoli, non solo tradotti ma proprio modificati nel senso.
Nel caso di “eternal…” il tutto veniva messo sul “famose due risate eh eh eh” e sperava nell’effetto “famose due risate” + Jim Carrey = buone presenze di pubblico.
In questo caso il tutto si è ridotto nel togliere parte del mistero del titolo, per sputtanare la storia sin da subito ai più smaliziati.
Perché ci prendono per beoti? Perché lo siamo o perché LORO desiderano portarci e mantenerci in quello status?
Vabbè. Parentesi chiusa.

Il film narra la storia di Eli (Denzel Washington), uno dei superstiti al conflitto nucleare che ha colpito il mondo. Lo scopo di Eli è quello di portare un fantomatico libro (ma chissà di che libro si parlerà?) verso una meta suggeritagli da una “voce”. Si, detto così suona veramente folle. Posso assicurarvi che però il tutto non cadrà (quasi) mai nel banale.
Chiaramente Eli incontrerà cattivi di ogni tipo in questo mondo post-apocalittico.
Sarà proprio l’incontro dei cattivi a rendere interessante il film. I combattimenti sono veramente ben fatti e i dialoghi, molte volte, divertenti.
Il cattivo numero uno è interpretato da uno specialista come Gary Oldman che, in questo caso, non ammalia di certo per la sua interpretazione.
Stile registico che gioca a mischiare le carte tra film e videogioco.
Chiari i richiami a pellicole come Madmax o terminator salvation ma anche a videogiochi come Fallout.
Toni particolari, colori freddi e tante immagini cool. Ma non cool fastidioso e frenetico. Proprio… proprio cool.
Il film, purtroppo, dopo una prima mezz’ora veramente ben fatta, cadrà in alcune situazioni noiose, per riprendersi sporadicamente fino alla fine della storia.
Pur non essendo assolutamente un capolavoro e pur non essendo nemmeno il film migliore dei registi/fratelli Hughes (loro il meglio riuscito “from hell”, da noi “la vera storia di jack lo squartatore” cazzo!), “IL LIBRO DI ELI” rimane un buon momento di evasione leggera, ben fatta e a tratti attraente.

Voto totale da 1 a 10:
6,5

Da ricordare:
- il combattimento iniziale e quello del saloon
- i dialoghi ben fatti
- l’atmosfera generale del film
- la scena con la coppietta di anziani

Da dimenticare:
- il finale che non arriva mai
- alcune pippe mentali di Eli
- la protagonista femminile che, una volta entrata in scena, indica l’inizio della discesa qualitativa del film.

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