domenica 29 agosto 2010

Film della settimana "Black Lighting - Il padrone del cielo"




Black Lighting "il padrone del cielo", film russo prodotto da Timur Bekmambetov, il Timur Bekmambetov regista di "Wanted" (ma non solo...).
Black Lighting e la sua copertina acchiappapolli. (eccomi... presente!)
Black Lighting che se uno cerca una recensione su internet non la trova, se non in russo.
Insomma, ditemi la verità, qualcuno pensava potessi resistere a cotanta attrattiva?
No, impossibile.

Allora, "il padrone del cielo" parla di un ragazzo (che assomiglia a Hayden Christensen) che riceve un'automobile come regalo di compleanno (come succede nel primo Transformer).
Il ragazzo scopre poco dopo che l'auto in questione si... si trasforma e vola!
Prima utilizza questa scoperta per agevolarsi nel suo lavoro ma, dopo un evento drammatico che lo tocca a livello personale, deciderà di utilizzare le incredibili caratteristiche dell'auto per combattere il crimine (come nel primo Spiderman).
E così vedremo varie situazioni in cui l'auto e il suo autista diventeranno un incubo per tutti i malviventi della città (come Spiderman).
E vedremo anche scene in cui il nostro protagonista si piazzerà sopra i grattacieli per osservare la città (come Batman).
E vedremo un cattivo che cercherà di acquisire i sistemi di volo del nostro eroe (come, come un sacco di altri film).
Sistemi di volo che includono un nanocatalizzatore d'energia (prince non c'entra nulla ma Ritorno al Futuro qualcosina si...).
Ci sarà l'immancabile storia d'amore con una donzella completamente all'oscuro della vera identità del protagonista (come in Spiderman e Superman).
Donzella tra l'altro dagli atteggimenti a dir poco discutibili.
Ci saranno tanti effetti speciali alla buona.
Ci saranno valanghe di canzoni ad accompagnare la storia, canzoni di una tamarraggine assoluta.

Insomma, Black Lighting è un potpourri di citazioni di film americani.
Tutto ha un qualcosa di già visto.
A questo punto uno potrebbe chiedersi, perchè dovrei preferire la copia agli originali?
Forse la mancanza di dialoghi stupidi alla Transformer potrebbe essere un buon motivo
Purtroppo, anche se non troveremo dialoghi stupidi (non quanto Transformer perlomeno), non troveremo nemmeno dialoghi particolarmente ispirati o simpatici.
Non troveremo nemmeno personaggi vagamente approfonditi o situazioni anche lontanamente memorabili.


Black Lighting è sostanzialmente un film inutile ma sicuramente encomiabile per lo sforzo produttivo che, con un budget limitato, è riuscito a costruire una cazzata esteticamente apprezzabile.
Insomma, bravi ma basta.
Ci avete provato, bravi, qui in Italia un film così non saremmo mai riusciti a realizzarlo.
Bravi ma basta.



Voto da 1 a 10:

5


Da ricordare:

- il primo volo dell'auto
- la scena del cellulare che suona sott'acqua e che rimane perfettamente funzionante (scena involontariamente comica)
- il protagonista, bello e a mio avviso bravo nella sua, debolissima, parte
- la produzione del film che,con un budget imparagonabile a qualsiasi film americano, mostra bravura e professionalità nel mettere in opera questa cazzata di film.

Da dimenticare:

- la storia con le sue mille citazioni poco originali
- i dialoghi
- la psiche della protagonista femminile
- i personaggi di contorno, tutti dimenticabilissimi.
- la colonna sonora veramente terribile


ps: la copertina che vedete sopra è quella originale del film, leggermente diversa da quella per il mercato italiano.

venerdì 20 agosto 2010

Libro del momento "Una goccia pura in un oceano di rumore" di Apter Jeff



Ci sono artisti che riescono a segnare, in maniera indelebile, la vita di un uomo.
Ci sono artisti che riescono a ispirare chi, come me, fa musica.
Mi avvicinai per la prima volta alla musica di Jeff Buckley quando, nel lontano 1994 (cacchio, 16 anni!), mi capitò di vedere un suo video su Videomusic.
Il brano in questione era Grace.
Rimasi profondamente colpito dalla voce di Jeff e dall'atmosfera che il brano creava.
Corsi a comprare il cd e me ne innamorai.
Non nascondo che il brano che mi colpì maggiormente, al primo ascolto, fu Halleluja.
E' anche vero che mi bastò un'estate per amare in maniera compulsiva ogni traccia.
La sua voce mi faceva sognare, le sue canzoni mi facevano scoppiare il cuore, le
ambientazioni sonore del disco mi aprivano un nuovo mondo.


La storia di questo artista è ormai scritta e, salvo alcuni discutibili lavori postumi, musicalmente chiusa.
Jeff, dopo il primo meraviglioso album, ci lasciò, affogando nelle pericolose acque del Wolf River.
Al tempo ignoravo completamente chi fosse, la sua storia, le sue origini.
Sapevo solo che aveva molto da insegnarmi, sapevo che avevamo perso un'artista indimenticabile.
Imparai che non ero il solo ad essere così affascinato da quella manciata di canzoni. La lista dei cuori infranti da Jeff era ed è lunga. Bono degli u2, Radiohead e Coldplay sono tra i tanti ad avere ammesso l'importanza e l'influenza di questo grande cantante e chitarrista.
Nel frattempo un disco postumo (doppio) una manciata di live e tanti bootleg reperibili in rete. Il mito di Jeff è tutt'ora vivo e il disco Grace, dopo 16 anni, è diventato un must-have per tutti i musicisti.

Proprio con le parole utilizzate da Bono per descrivere Jeff, è intitolato l'interessante libro di Apter Jeff.
Viene descritta l'infanzia di Buckley, le parentele importanti, i vagabondaggi di Jeff e della madre, gli amori e poi la musica, la crescita artistica e il successo e ancora, le delusioni, le paure, i fallimenti.
Uno sguardo preciso sulla vita di Jeff, costruito utilizzando interviste a chi ha gravitato intorno alla sua figura.
Alla fine del libro avrete la sensazione di conoscere un po' di più l'uomo e l'artista e vi saranno anche chiare alcune dinamiche tra businnes e arte.
Non tutti hanno xfactor a lanciarli, alcuni sudano per raggiungere il successo o semplicemente per raggiungere chi li vuole ascoltare.
Io l'ho fatto.

Da Dream Brother:

C'è un bimbo che dorme vicino al suo gemello
Le immagini si agitano in una folata di vento
Quell'angelo scuro si infila tra di loro
Vegliandoli
Con le sue nere piume spiegate

L'amore perduto con la pelle delicata
E' libero come il vento che passa
Nei suoi capelli color caramello
I suoi verdi occhi fioriscono
Arrivederci




mercoledì 18 agosto 2010

Sheila E. pubblica un nuovo ep.

Il 15 agosto, durante il concerto di Sheila allo Yoshi's di San Francisco, è stato distribuito un ep nuovo della cantante/percussionista tanto cara a noi princiani.
La notizia, di per sè già abbastanza interessante, è arricchita dal fatto che l'ep contiene una traccia scritta da Prince.
Prince presta anche le sue fatate manine suonando il piano nel brano.
Insomma, materiale fondamentale per un collezionista.
Ecco la copertina:



Il brano scritto da Prince è Leader Of The Band e lo potete ascoltare, nella versione live, direttamente qui sotto:

lunedì 16 agosto 2010

Film della settimana "Crimini e misfatti"







Sono stato parecchio indeciso su quale, dei film visionati nel weekend, puntare la focale della mia lente.
Ho visto 3 film, un film recente ma trascurabilissimo, un altro recente e veramente buono e poi un capolavoro di più di vent’anni fa.
Prima di arrivare al film scelto, ok, quello del titolo, vi parlerò brevemente, come di consueto, degli “scarti”. In un caso si può proprio utilizzare la parola “scarto”. Parlo di Fanboys. Partiamo dal presupposto che, come praticamente ogni essere umano facente parte della mia generazione (ho 34 anni), ho amato e amo tutt’ora la trilogia di StarWars (la vecchia of course).
Mi sono avvicinato a questo film, perciò, investendo tutta la predisposizione al mio lato nerd (quello oscuro appunto). Si perché il film parla di un gruppo di nerd appassionati di Star Wars che, per passione e anche per sfuggire dal quotidiano, si ritrova on the road verso la sua personale mecca. La mecca in questione è lo Skywalker Ranch di George Lucas. Obbiettivo, rubare il primo episodio della nuova trilogia, al tempo ancora inedita, per poterlo visionare in anteprima.
Sulla carta il film aveva tutte le potenzialità per diventare un cult. Mi sbilancio di più, visto il cast (molti cameo di attori di Star Wars ma non solo… non vi rovino tutte le sorprese) era difficile riuscire a fare un film brutto. Fortunatamente (!) lo sceneggiatore, gli attori e il regista, sono riusciti nell’ardua impresa di creare un’opera poco coraggiosa, poco ispirata e onestamente poco intelligente. Le risate stentano ad arrivare, le situazioni non sono mai convincenti e anche alcuni cameo sono utilizzati male. Insomma, se il film fosse stato girato da alcune persone realmente nerd di Star Wars, sarebbe sicuramente risultato più godibile. Consigliato comunque ai nerd che, in quanto tali, non vorranno perdersi nemmeno una cazzata come questa.
L’altro film di cu NON parlerò ma che, a differenza di Fanboys, ha lasciato delle tracce è “il calamaro e la balena”. Tipico film ben sceneggiato, ben recitato e ben girato che… non va da nessuna parte. Si parla di una coppia americana con due figli. Copia che si sfascia e nel crollare trascina i figli in un vortice di emozioni e risentimenti. Autobiografia adolescenziale del regista con un cast di tutto rispetto (Jeff Daniels mai così bravo) e che trova nei dialoghi reali e cinici il suo punto di forza. Se vi piacciono i film che portato un messaggio chiaro, che hanno una morale ben precisa e che si risolvono con “e vissero tutti felici e contenti”, se vi piacciono questi film state alla larga. Se vi piacciono i film di Wes Anderson (tra l’altro produttore della pellicola), qui siamo da quelle parti pur rimanendo con i piedi sul pianeta terra.

Consigliato.



Il film numero uno della settimana e primo film “vecchio” recensito dal blog è “Crimini e misfatti” di Woody Allen. Non starò qui a precisare l’ovvio su Allen. Lo si ama o lo si odia. I facenti parte della seconda categoria non dovrebbero nemmeno trovarsi su questa pagina perciò sono libero di parlare con la metà sana del pianeta.

MINI SPOILER PER SMALIZIATI_____________________
Ecco, “Crimini e Misfatti” anticipa alcuni argomenti che poi Allen riproporrà nella sua carriera, “match point” ne richiamerà molti aspetti.
FINE MINI SPOILER______________________________________

In “Crimini e misfatti” vengono messe in scena due storie parallele.
Quella con protagonista Woody ci racconta di un amore non corrisposto, del fascino del potere, della complessità dei rapporti umani, tutto filtrato dalla capacità di Allen d’essere comicamente agrodolce e brillante. Ci racconta di un regista che, per racimolare qualche soldo, è costretto dalla moglie a produrre un documentario sul famoso fratello della consorte (fratello interpretato dal bravo Alan Aldan). Il fratello, che agl’occhi di Woody (e non solo) risulta un magnifico imbecille, si dimostrerà una vera spina nel fianco del nostro protagonista. Qualcosa da questa esperienza però arriverà. Arriverà la conoscenza di una donna (una sempre stupenda Mia Farrow), anche lei nel giro del documentario, che sconvolgerà la vita di Woody fino al finale, tristemente prevedibile.
La seconda storia ci racconta di un oculista rinomato e dalle capacità riconosciute, interpretato da un bravissimo Martin Landau, che si ritrova a dover fare i conti con una relazione extraconiugale diventata ingombrante e minacciosa.
La soluzione ai problemi arriverà, non prima che il nostro protagonista prenda decisioni che lo porteranno all’immagine di copertina del dvd, dove vediamo, pensierosi, Landau e Allen.
Nessuna risata in questo episodio ma ricercate trame psicologiche dei personaggi. Da ricordare anche una brava Anjelica Huston. Ecco, vedere film come quello di Allen ricorda quanto valore possano avere le idee. L’intelligenza di questo sempreverde regista si riversa in ogni fotogramma del film, affascinandoci con dialoghi brillanti, situazioni mai banali e immagini indimenticabili (i ricordi legati alla storia del personaggio interpretato da Landau con l’amante… struggenti). E ancora, vedere film come quello(i) di Allen ci ricorda anche che non servono effetti speciali o storie assurde per tenere accesa l’attenzione del pubblico. Basta avere cervello e passione in quello che si fa e semplicemente essere un GENIO come Allen ha dimostrato più volte nel corso della sua carriera.

Capolavoro.



Voto da 1 a 10:


9




Da ricordare:

- praticamente tutte le battute di Allen, tra cui la famosa "L'ultima volta che sono entrato in una donna è stato quando ho visitato la Statua della Libertà".

- come detto nella recensione, i ricordi dell'amante del personaggio di Landau

- l'atmosfera generale del film, le musiche, tutto tipicamente Allen

- il meccanismo perfetto della sceneggiatura

- i personaggi, tutti tridimensionali e interessanti




Da dimenticare:




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venerdì 13 agosto 2010

Traduzione "5 ore con Prince"

La meravigliosa Lole ha regalato al forum Purple Italy una traduzione completa dell'articolo apparso sul "Courrier international". L'articolo, sopratutto l'intervista, ci fa conoscere ancora meglio il personaggio, mostrando nuove sfaccettature del diamante Prince.

Ringrazio ancora Lole per l'energia, per i consigli e per l'aiuto che mi sta dando per far crescere il forum Purple Italy.
A tal proposito vi ricordo di farci un salto, troverete tante notizie su cui discutere.
PURPLE ITALY FORUM






5 ORE CON PRINCE


"Dovrebbe saltare sul primo aereo, è pronto per accordarle un'intervista per domani."
Prince non è più stato sotto i riflettori negli ultimi anni, ma nulla è cambiato.
Il leggendario musicista pop è ancora oggi imprevedibile.
Sono settimane che cerchiamo di organizzare questo incontro, ed ecco che nel momento io cui mi convinco che la cosa non andrà in porto, mi arriva questa e-mail del suo manager.
"Spiacente, ma queste sono le condizioni. Prendere o lasciare, buona fortuna!"

Quando, 32 ore dopo all'aeroporto di Minneapolis, nello stato del Minnesota, riaccendo il mio cellulare, mi arrivano nuove istruzioni.
"Ti verranno a prendere oggi pomeriggio al tuo albergo: è bene che tu sappia che è severamente vietato scattare foto e registrare l'incontro. Dovrai inoltre consegnare il tuo cellulare."
Accidenti!
Le regole sono le stesse delle altre volte, e qui ho la piena certezza che niente è cambiato!
Le rare persone che sono riuscite ad entrare nel santuario di Prince, non ne sono certo uscite con un trofeo.
Nessuna foto per provarlo, nessuna registrazione.
Per quelli che possono averlo dimenticato, non c'è nulla di più misterioso di Prince: questo enigmatico personaggio concede molto raramente delle interviste.
Ai fasti dlla sua gloria, all'epoca dei classici della musica pop come Purple Rain (1984) e Sign of the time (1987), questo ha fatto si che su di lui uscissero storie e voci che hanno poi avuto una "vita propria".
E' ormai diventato impossibile scindere il vero dal falso.
Prince, l'uomo che non dormiva mai e che lavorava senza tregua.
Prince, l'uomo che seduceva una donna dopo l'altra.
Prince, l'uomo che metteva alla porta i suoi musicisti senza delicatezza.
Prince, l'uomo che teneva nascosto nel suo studio di Paisley Park un vero tesoro di registrazioni, tra cui delle sessioni con il leggendario Miles Davis.
Ed ecco che io sono autorizzato ad incontrare Prince.

La mia più grande sorpresa è che arriva prima del previsto.
Shelby, la donna che viene a prendermi all'hotel è una delle sue coriste.
Lei mi accompagna fino all'entrata laterale dell'impersonale complesso bianco che è il quartier generale di Prince: una costruzione grande come uno studio cinematografico, ai bordi di una grande strada.
Una volta all'interno, Shelby sparisce dietro una porta e la sento dire: "Lo faccio entrare?"
E, prima che io abbia avuto il tempo di rendermene conto, mi trovo davanti a lui.
Un attimo!
Non avrei dovuto incontrare prima dieci manager e venti responsabili delle relazioni pubbliche?
Non è forse quello a cui sono abituati tutti i personaggi di un certo calibro?
No.
Un Prince sorridente mi tende la mano: "Come va?"
Io cerco di ricominciare a respirare e a concentrarmi.

Sì, lui è effettivamente piccolo.
Indossa dei vestiti curiosi: delle scarpe bianche, ampi pantaloni bianchi, un gilet bianco senza maniche su una camicia verde a maniche larghe.
"Quello che ti propongo è di ascoltare i miei nuovi pezzi", mi dice con una voce che passa in un istante dalla tonalità grave a quella acuta.
Mi indica uno sgabello in un angolo dell'impressionante sala di controllo del suo studio di registrazione e mi mette delle cuffie sulle orecchie.
"E' così che preferisco ascoltarla", mi dice, "con la musica sia nelle casse che nelle cuffie".
Guarda il mio taccuino: "A casa tua io non prenderei degli appunti. Non sarei naturale. Ascolta e goditela."
Schiaccia 'Play' e sparisce.
Io mi ritrovo là.
Solo.
Nel cuore dell'universo di Prince.
Il posto dove tutto accade.
Qua e là ci sono candele accese.
Sul tavolo di mixaggio vedo il simbolo che usava negli anni in cui non voleva più essere chiamato Prince, quando aveva problemi con la sua casa discografica.
Un po' più lontano c'è un grosso dizionario.
Anche i genii hanno bisogno di aiuto.
Nelle mie orecchie suona una musica.
E che musica!
Io mi aspetavo un Cd pieno di cose mediocri, come tante ne ha fatte negli ultimi anni.
Ma questa è della buona musica!
Molto buona.
Ascolto dei pezzi e dei suoni che mi riportano all'epoca in cui il mondo intero era sotto lo charme di questo musicista così innovativo.
Inizio a sorridere e senza rendermene conto inizio a ballare.
Mi trattengo subito perchè sono convinto che lui ha una telecamera da cui mi può vedere, restando in un altro posto.
Shelby riappare bruscamente.
"Vieni", mi dice.
Mi precede attraverso un corridoio con i muri ricoperti di dischi e che sbuca in una sorta di salone.

E' l'ora della seconda sorpresa.
Prince è seduto davanti ad un grande piano a coda, dallo stile tra il futurista e l'art-deco.
Shelby mi fa sedere su una sedia e raggiunge, a fianco del piano, altre due ragazze vestite completamente di nero.
No! Non è vero!
E invece sì!
Prince inizia a suonare e loro saltano con disinvoltura a 'Diamond and Pearls'.
Io sono stupefatto.
Poi 'Nothing compares to you'.
Io mi do dei pizzicotti.
"Che cosa ti piacerebbe sentire?", mi domanda improvvisamente.
Il nulla..., ma riesco malgrado tutto a formulare un'idea: "Sometimes it snows in April".
Mi sento fortunato.
Loro (le coriste) non rientrano in questo lento brano di 'Parade', l'album da cui è tratta Kiss.
In altre parole le ragazze restano in silenzio e io rimango da solo con Prince che improvvisa su accordi jazz.
"Merci". E' tutto quello che riesco a spiccicare quando ha finito.
"Di niente", mi risponde sorridendo.
Io noto improvvisamente la dolcezza dei suoi occhi neri e timidi, e l'imbarazzo che tradisce il suo piccolo broncio.
"Andiamo, così parliamo un po'?"
Lui tiene la porta per lasciarmi passare e porta sulla terrazza due sedie con le ruote in metallo e le posiziona attorno ad un tavolo rotondo.

Ancora una volta mi domando dove sono i manager e i responsabili delle relazioni pubbliche.
Dov'è la classica persona, con il cronometro in mano, che mi avvisa quando mancano quindici minuti alla fine dell'incontro?
Com'è possibile che non ci sia nessuno in questo grande edificio?
Né una segretaria, né un guardiano?
Ma allo stesso tempo mi rendo conto che questa è la mia intervista.
Adesso.
Qui.
Cosa volevo chiedergli?
Da quale delle trecentocinquanta domande inizio?
"Scusa se non ti permetto di scrivere", si scusa. "Non ho niente in contrario a parlare con te, ma semplicemente non amo le citazioni."
Io inizio a pensare, pur essendo stressato, che questo Prince è un bravo ragazzo.
"Un attimo", mi dice, "vado a prendere una bottiglia d'acqua".
Perchè ha deciso improvvisamente di fare una breve tourné in Europa?
"Semplicemente perchè mi hanno fatto una proposta che difficilmente avrei potuto rifiutare", mi risponde sorridendo.
Sostanzialmente non resiste al richiamo delle "sirene dei soldi"
Dato che non so quanto tempo mi rimane, formulo velocemente la domanda successiva su MJ.
E' curioso che Michael Jackson, la star alla quale sei stato a lungo contrapposto non ci sia più. Michael l'angelo, Prince il piccolo demonio.
La sua risposta, accompagnata da un sorriso, è cortissima:"Prossima domanda".

Mi complimento con lui per i suoi nuovi pezzi.
"E' un vecchio trucco", mi dice sorridendo.
"Io ho già tre album pronti. Sai cosa mi fa arrabbiare? Sono le persone che dicono -Prince? Ah, sì, mi ricordo di lui quando era al top della sua carriera!- E' assurdo! La musica è la mia vita. E' il mio mestiere. Io continuo a lavorare e a migliorare."
"Sono migliorato molto come chitarrista. Quando ascolto i miei vecchi dischi, mi vergogno di come suonavo all'epoca", spiega.
"Ricordo ancora di quando mio padre, lui stesso musicista, mi ha presentato Duke Ellington. Era già molto avanti nella sua carriera. Io non potevo vedere il leggendario Duke Ellington degli esordi, ma ho conosciuto un Duke Ellington più maturo. Ho visto tutto quello di cui era capace, la sua "tavolozza" completa.
Mio padre ha formato la mia educazione sul piano musicale. Mi ha mostrato quello che era importante per uno come Ellington. Mi ha trasmesso che alla fine quello che è essenziale è la musica. Osserva bene, e troverai a casa mia una "tavolozza" altrettanto vasta." aggiunge.
"Io faccio musica costantemente. La mia testa ne è piena. E bisogna farla uscire. E' come un magazzino. Capisci di cosa sto parlando? Si riprende a respirare quando tutto è in ordine. La musica fa parte del mio DNA. E quello che è curioso è che se una cosa che ho in testa non riesce a venir fuori, io non riesco a connettere! Quando un artista fa troppi tour consuma la sua energia. Io ho lo stesso problema nei periodi in cui non suono e non registro. E' allora che mi prende un curioso stato di affaticamento. La musica produce un sacco di effetti sulla gente. Senza dimenticare il semplice fatto che dell'energia elettrica vi attraversa il corpo. Una vita intera a suonare la chitarra ha prodotto qualcosa. Mi sono convinto che se ho ancora tutti questi capelli è proprio grazie all'elettricità".
Sorpreso alzo gli occhi verso di lui.
Nessuna traccia di sorriso.
Parlava seriamente.
Vorrei sapere qualcosa di più riguardo a questo grande enigma al quale lui stesso allude parlando della sua carriera.
Come mai un musicista talentuoso come Prince e così costantemente innovativo ha un fare da "randagio"?
Cito a proposito Sting: "C'è stato un periodo in cui sentivo che quello che facevo era in linea con il tempo che vivevo. Ogni ingranaggio era al suo posto: tutto perfetto. Poi sono cambiate le cose, io non ero più nella fase giusta, è tutto è diventato ben più complicato."
"Semplicemente dipende dall'universo che uno si è creato attorno", mi ribatte vagamente Prince.
"Non esiste 'un'epoca'. Gli ingranaggi sono manovrati da chi controlla la macchina. Quando un pezzo passa sovente in radio diventa una hit. Uno come Sting può in qualunque momento della sua carriera creare una hit, se il suo pezzo verrà trasmesso spesso. Io non amo il termine 'hit'. Non per niente è stato inventato dai gangsters." (ride).
Bene, allora parliamo della musica di oggi.
Una volta disse che voleva dare uno scossone al mondo musicale in modo ottuso portando un po' di suspense e di 'pericolo'.
Cosa pensa quando vede musicisti come Lady Gaga oggi? Non è che siamo un po' al capolinea, in un mondo dove la musica non è più effervescente?
"Beh, effettivamente negli anni 80 c'era un bel po' di eccitazione e di 'pericolo'. Poi è effettivamente diventato tutto troppo pericoloso con eccessi di droga e di violenza nel mondo rap."
E ora?
"Tutto nasce dalla 'music of nature'. Io cerco di essere tutt'uno con la musica. In fin dei conti sto parlando di Geova. Bisogna andare dove si trova Dio. E' così potente. C'è una pace incrollabile nella mia vita, ed è una sensazione che cerco di trasmettere alla gente."
Noi ci siamo.
Malgrado tutto.
Ecco quello che ha dominato la sua vita negli ultimi anni: la fede.
Grazie al musicista Larry Graham è diventato testimone di Geova.
Cerco di convincerlo a raccontare che cosa gli insegnato tutto ciò.
"Non ne voglio parlare troppo." dice timidamente. "Se vuoi ti posso dare dei libri dove potrai cercarti da solo delle risposte. Ti potrei descrivere nei minimi dettagli la strada dove abito, ma tu non potresti capire bene come se tu ti ci trovassi in mezzo. Capisci?".
Io sono di altre vedute.
Cosa pensa quando vede certe sue foto, ad esempio quella sulla copertina di Lovesexy, o quando legge certe frasi oscene che scrisse in alcune sue canzoni di quell'epoca?
Sorride.
"Io vivo nel presente e nell'immediato. Dovresti farlo anche tu. Hai l'aria di un bravo ragazzo!."
Improvvisamente appaiono nel giardino, come uscite dal nulla, due persone che ci raggiungono al nostro tavolo: una giapponese di una certa età e un uomo con un badge al collo.
"Signore" dice quest'ultimo a Prince, con un aria allarmata, "Ci potreste aiutare per favore? Questa signora è venuta dal Giappone per trovare un signore che lavora qui. Avreste il suo numero? Potreste chiamarlo per favore?".
Prince mi lancia uno sguardo malizioso e mi sussurra "Sembra divertente".
L'uomo risulta essere un taxista che ha condotto lì la giapponese direttamente dall'aeroporto.
"E come si chiama l'uomo che sta cercando?" domanda Prince.
"Prince" gli risponde il taxista.
"Prince?"
"Sì! Prince! Lo conoscete? Potreste contattarlo?"
La giapponese osserva la scena con aria confusa, e alla fine riesce a dire "Sono venuta dal giappone apposta per conoscervi".
In un secondo Prince sistema la situazione.
Chiama le coriste e chiede loro di trovare un albergo e il necessario per la giapponese.
Nuovamente mi lancia uno dei suoi sguardi.
"Non si ha il tempo di annoiarsi qui a Paisley Park!"
E io mi domando una volta di più dove sono i manager e i responsabili delle relazioni pubbliche e, in questo caso, dove sono gli agenti della sicurezza.
A ben vedere la situazione parrebbe una buffonata surreale e maledico tutto. Perchè è chiaro che l'incidente ha messo fine alla mia intervista.
Tento un'ultima domanda, ma invano.

Prince entra nell'edificio, in una piccola cucina dove c'è uno schermo piatto.
"Vieni, vorrei mostrarti qualcosa".
Prende il telecomando e cerca un passaggio nel talk show di David Letterman che ha registrato.
"Che cosa ne pensi?"
Una giovane cantante di colore, incredibilmente energica appare sullo schermo: io resto a bocca aperta.
Il suo nome è Janelle Monae.
"Guarda, finchè ci saranno delle cantanti come questa, io non ho di che preoccuparmi. Ecco il mondo della musica oggi: tutti possono creare. Da soli. A me ci sono voluti 15 anni per ottenere la mia libertà e per disfarmi della casa discografica che mi paralizzava.
Nel 1995, dopo 15 anni, 'The most beautiful girl in the wold' è stato il primo singolo che io ho realizzato come artista completamente libero.
Nel 2010 perchè si dovrebbe ancor passare attravero le grandi case discografiche? Non si può far da soli? E' per questo che io propongo la mia musica attraverso giornali e riviste. Dio è generoso, amorevole e caritatevole. Bisogna agire come Dio, così è scritto. Le occasioni non mancano."
Ok, ma perchè ha chiuso il suo sito internet?
"Internet è cosa obsoleta",risponde con una sorta di volta faccia."Perchè dovrei ancora regalare dei nuovi lavori a iTunes? Si rifiutano di darmi un anticipo e poi si arrabbiano perchè non hanno la mia musica. Ti ricordi quando MTV era popolare? Poi, ad un certo punto, MTV è passata di moda. E' la stessa cosa con internet. E' roba vecchia. Inoltre tutti questi computers e tutti questi consigli digitali non hanno niente di buono. Non fanno che riempirci la testa di cifre. E non può essere una cosa positiva per la gente. Una volta avevo un tecnico audio che era ossessionato dalle cifre, ma non ha lavorato qui a lungo. Io non risco ad interagire con dei ragazzi così."
Ok, internet è roba vecchia.
Al momento ha deciso di distribuire il suo nuovo CD tramite la stampa.
Ma quale è il suo modello economico e come pensa al futuro?
Mi guarda dritto negli occhi e ride prima di dirmi "Te lo posso dire ma poi ti dovrei liquidare."
Mi da un colpetto sulla spalla e si avvia per il corridoio.

Io lo guardo e penso a tutte le voci che hanno girato su di lui negli ultimi tempi, a proposito dei suoi problemi alle anche che andrebbero 'rimpiazzate'.
Ma Prince non vuole essere operato perchè essendo testimone di Geova non può fare trasfusioni. Non so cosa stia facendo in merito, ma in ogni caso sembra a posto. Perchè quest'uomo non dimostra i suoi 52 anni; è un giovane diciottenne, anche se indossa scarpe basse e non i suoi eterni tacchi alti.
Mi rendo conto di aver la testa piena.
Troppe cose, troppi pensieri.
Esco dalla piccola cucina e vedo l'immenso simbolo di Prince sul pavimento piastrellato di bianco e nero.
Alzo gli occhi e vedo al primo piano una porta con a fianco la scritta 'knowledge'.
E' la stanza, o appartamento, dove sono sistemati tutti i suoi libri su Geova.
Ed emerge improvvisamente un nuovo Prince: distaccato e impersonale.
"Se non ti spiace vorrei ritirarmici un po'. Avrò un'altra intervista a breve."
Si conceda.
E io mi ritrovo fuori con la stessa velocità di come sono entrato.

Nella mia camera dell'hotel mi ripasso mentalmente quello che ho vissuto. Ma a metà mi addormento.
Sono circa le 22 quando il mio telefono suona.
E' Shelby.
"Dovresti venire subito allo studio. Prince da una piccola festa, sarà divertente."
Ma che cosa mi aspetta realmente?
Così, poco dopo, mi trovo ancora una volta nel parcheggio di Paisley Park, ma vi trovo parcheggiata solo una limousine bianca con i cerchi champagne.
Una festa?
E dove sono gli invitati?
La porta laterale si apre ed appare una donna vestita come per la cerimonia degli Oscar.
"Ancora un attimo di pazienza", mi dice sorridendo , poi sale sull'auto e se ne va.
Si apre un'altra porta e compare Prince.
"Per di qua".
E da questa porta mi trovo improvvisamente in un ambiente notturno.

Due enormi schermi fissati al muro trasmettono Prince che suona.
"E' il mio concerto al festival del jazz a Montreux dell'anno scorso"
Un po' più tardi arrivano anche le tre coriste con due vassoi: uno di verdura cruda, l'altro di frutta.
Mentre mi prendo un pezzo di mango, vedo che sul tavolo viene posato un libro delle Sacre Scritture.
Ci raggiungono un uomo, che potrebbe essere un taxista, così come un testimone di Geova, accompagnato dalla modella di prima, vestita completamente di nero.
Prince me la presenta.
"Questa è Bria".
Certo, Bria Valente, la cantante dell'album Elixer di Lotus Flow3r uscito l'anno scorso.
La donna era la sua fidanzata.
Non potevo credere a quello che sarebbe successo.
Su una scala in un angolo della sala, Prince scivola dietro una postazione ed inizia a fare il VJ.
Sceglie degli spezzoni tratti da vecchie registrazioni di un programma televisivo chiamato 'Soul Train'.
Quando inizia a cantare Marvin Gaye, Prince toglie immediatamente il video esclamando "Playback! Vergogna!"
Quando Sly Stone appare con un costume troppo stretto, ci scherza su: "Sono io che ho inventato questi modelli".
Le donne iniziano a ballare.

Io mi sfrego gli occhi.
Queste sarebbero le feste che organizza Prince, la star mondiale?
Dove sono tutti?
Ma Prince è chiaramente a suo agio.
"Venite, vorrei farvi vedere altre cose."
Ed ecco che ci inoltriamo per i corridoi bui di questo enorme edificio vuoto.
Da qualche parte in un angolo intravedo la moto usata nel film Purple Rain, il grande fiore usato per Lovesexy, ed ancora dischi d'oro.
E quasi senza rendermene conto mi ritrovo nel grande studio dove questo pomeriggio tutto è iniziato.
E, mentre tutti ascoltiamo la musica, lui inizia ad improvvisare con il piano elettrico installato nello studio.
Un pezzo dopo l'altro.
Conclude con la canzone che già mi sembrava particolare dal suo titolo e che ha un ritornello che suona così 'Io amo tutti e tutti mi amano'.
E' surreale.
Lui in mezzo e noi tutti intorno come discepoli ad ascoltare le sue parole.
La situazione diventa ancora più incredibie.
Vuole continuare a suonare nel salone dove troneggia il pianoforte a coda.
Ma non arriva ad accendere le luci.
"Ok, allora andiamo nella sala grande."
Arriviamo così nella sala per concerti, con un parco ricoperto di strumenti.
"L'ho sempre sognato quando ero all'inizio della mia carriera, ed ho lavorato duro nella mia cantina", mi confida sorridendo.
Bria si posiziona al mixer, noi tutti saliamo sul palco.
Il piccolo mago si mette al piano e le coriste dietro ai loro microfoni.
Molti pezzi sono suonati a caso.
Poi Prince dice "Prendete tutti uno strumento!".
Io mi impossesso di due bacchette.
Inizia con 'Come together' dei Beatles.
Io batto sulle percussioni come posso e intanto penso: questo va oltre ogni immaginazione!
Un'intervista a Prince ha già dell'inconcepibile.
E adesso come posso raccontare che sono anche salito su un palco con lui?
E' una follia.
Ma non ho il tempo di pensare.
Tre parole mi fan tornare sulla terra: "Tu sei licenziato!" esclama Prince ridendo.
Poi tutto si dispiega come nel pomeriggio.
Improvvisamente ne ha abbastanza.
Cortesemente lui e Bria accompagnano tutti.
Prince mi posa le mani sulle spalle e si complimenta con me.
Faccio ancora un tentativo.
"Non posso fare foto?"
"E' meglio averlo in testa", mi risponde lui ridendo.
E mi ritrovo là, nell'oscurità, in un parcheggio deserto, accanto ad un grande edificio bianco.

Nella mia camera d'hotel, disteso sul letto, ho la testa che gira.
Avrei ancora tante domande da porgli.
Non è troppo solo?
Ma in fondo la mia risposta l'ho avuta, no?
Non lo so.
Non ho mai visto una superstar così da vicino.
Io ho incontrato l'artista, od ho assistito ad una bellissima opera teatrale?
Niente foto, nessuna registrazione con la sua voce, soltanto una testa piena di ricordi...e una bottiglia d'acqua.
Nessuno mi vorrà credere.

martedì 10 agosto 2010

Film della settimana "Legion"




Cavolo, cavolo e ancora cavolo.
Questo fine settimana ho visto ben tre film.
Anzi, riformulo… Questo fine settimana ho visto il risultato di un riempimento di dati, sotto forma di codici binari, immagazzinati su un supporto denominato dvd.
Col senno del poi, riempimento di dati sostanzialmente non richiesto e a tratti inutile.
Chissà quanta anidride carbonica avrà creato il processo industriale per mettere in commercio queste tre “perle”.
Gustiamole, vediamole, parlimone… ma brevemente.
In ordine di “bellezza” e valore artistico.
Pst! Valore artistico… ah ah ah.
Vabbè.

Ricatto d’amore: commediola semidivertente con Sandra Bullock e un simpatico Ryan Reynolds.
Lui sogna di sfondare nell’editoria come scrittore ma trova sulla sua strada una Bullock che, come suo capo, gli rende la vita difficile. Un giorno però lei rischia di venire espulsa dagli Stati Uniti e spedita in Canada. Per salvarsi dovrebbe sposarsi con uno del posto (uno statunitense, ok avete capito), qui entra in scena Ryan…
Commedia senza pretese e con qualche buono spunto. Certo, capace anche di cadute di stile assolute, il balletto della Bullock e della vecchietta nel mezzo del bosco.
Lasciamo perdere. Se ci penso…lasciamo perdere.

Gamer: azione, azione e ancora azione. Questo potrebbe bastare per inquadrare il film. Filmettino (dopo commediola ci voleva anche filmettino no?) per metà videoclip e per metà videogame. Siamo in un futuro non troppo lontano e il protagonista, Gerard Butler, è un condannato a morte in attesa dell’esecuzione. L’unica via di fuga è “Slayer”, un gioco per metà virtuale e per metà fisico. Non voglio dirvi troppo della trama perché rischierei di rovinare il poco di buono che ha da offrire. Dialoghi da dimenticare (cosa che riuscirà semplicissima) e empatia verso i personaggi pari a zero. Logica di comportamento di alcune figure del film… sconosciuta (penso alla moglie del protagonista, se qualcuno ha una spiegazione del perché presti il suo corpo a “Society” mi spedisca una mail, grazie)

Legion: e qui vi volevo. Eh, eh, si. Qui vi volevo! Tanti film più o meno belli. Tanti film più o meno brutti e poi lui. LEGION. Avete presente quei film che ti fanno pensare “no dai, l’ha fatto apposta il regista, voleva farmi ridere” “no dai, è una specie di b-movie… un omaggio a certi film della nostra adolescenza”. Ecco, quando pensate a queste cose qua e subito dopo vi accorgete che no, il regista era serio in tutto e per tutto, ecco, io in quel momento mi sento in perfetto equilibrio con l’universo. Mi sento accordato alle note della creazione. Mi sento un tutt’uno con la natura. Il passato e il futuro non hanno alcun valore, quello che conta è il presente. E nel mio presente c’è Legion.
Questo è Legion. Un film talmente assurdo, pretenzioso e brutto che avrebbe rischiato di sconfinare nel “Cult”. Purtroppo per lui e per noi, il regista è riuscito anche a rovinarne la decadente bruttezza prendendosi sul serio.
I difetti del film sono talmente tanti che mi farebbero perdere più tempo che la visione del film stesso.
Ad ogni modo, per farvi una mezza idea, il film ci narra le vicende di un gruppetto di persone obbligate ad asserragliarsi all’interno di un bar isolato. Tv e radio sono saltati. Entra una vecchietta nel bar e inizia a fare la matta, insultando e mostrando le sue qualità atletiche. Ce l’ha soprattutto con una ragazza incinta. Poi ad un certo punto, dopo avere ucciso la vecchia, i nostri hanno la fortuna di una visita dell’arcangelo Michael in persona. Solo che Michael li avvisa che Dio ne ha le scatole piene e ha mandato una squadra di angeli per scatenare l’Apocalisse.
Capito? 6 miliardi di persone e Michael và proprio da loro per proteggerli.
Eh, eh, fa ridere eh?
Io purtroppo non sono un grande conoscitore di bibbie, vangeli ecc. Forse a tutti risulteranno chiare certe scene, alcuni dialoghi e la “logica” di alcune situazioni.

Ok, però io mi chiedo:

- perché gli angeli non si limitano a farci fuori ma ci fanno prima cagare addosso?

- perché il bambino nel ventre della tipa è così importante per tutti? Perché non lo spiegate?

- perché tanta crudeltà da parte di Dio nella gestione della cosa? Non era meglio, tanto per dire, spedirci un meteorite gigante? E ancora…perché farci cagare addosso prima d’essere annientati?!!!

- perché il protagonista che avete scelto, Jeep (si, si chiama così il protagonista del film) ha sempre quella faccia da idiota? Ma veramente speravate che ci appassionassimo alle vicende di uno con una faccia così? Mi ricordo che alle feste organizzate alle elementari quelli così non entravano mai. Lui sarebbe l’eroe del nostro film? Il nostro beniamino?

- l’angelo Gabriel con i gadget di Batman… perché? Le ali rotanti? Perché?

Mamma mia non fate la cazzata di vedere sta… sta cazzata appunto. Veramente, lasciate perdere.
In un paio di momenti ho anche avuto la palpebra in calo, brutto segno.
Forse però anche l’unica reazione a questo film.

Voto totale da 1 a 10:
3


Da ricordare:
- la vecchietta che incazzandosi mostra l’unico momento decente del film
- il momento in cui ci si rende conto che il film è finito… commovente.

Da dimenticare:
- Legion

giovedì 5 agosto 2010

Musica che piace a me e DEVE piacere anche a voi.....Jónsi

Ecco quello che considero l'ARTISTA per eccellenza dei nostri giorni.
Amo ogni nota composta da Jónsi, sia come solista che come leader dei Sigur Ros.
Entrate nel suo mondo e lasciatevi abbagliare dalla sua grazia.
Un piccolo assaggio di questo incredibile musicista:



Se volete invece innamorarvi dei Sigur Ros ecco il loro brano a cui sono maggiormente affezionato:




ps: i video sono totalmente inutili. L'importante in questo caso è solo ed esclusivamente la musica.

mercoledì 4 agosto 2010

Prince in tribunale?

Guai in vistra per il principe.
L'avvocato Ed McPherson afferma che Sua Altezza viola gli deve una fortuna reale ... quasi 50 mila dollari !


Secondo la querela, il principe ha assunto McPherson a rappresentarlo in due casi diversi, collezionato un conto di ben $ 49,987.74.
McPherson dice che (chiaramentte ndr.) Prince non ha ancora pagato quanto doveva pur avendo beneficiato dei servizi resi dall'avvocato, servizi che McPherson dice di aver portato a termine nel migliore dei modi.

L'avvocato precisa inoltre di aver fatto "innumerevoli tentativi di risolvere la cosa direttamente con Prince" senza (ARIchiaramente ndr.) venire mai contattato da Prince o dal suo entourage.

Ehhh, che bello constatare che certe cose non cambiano mai...



fonte: prince.org

Ecco il nuovo banner del Forum

La vincitrice del concorso "badilate di ammirazione" è... Lole che, in pochissimi giorni, ha creato questo banner pieno zeppo di riferimenti a Prince.
Eccolo:


Copio-incollo quanto scritto da Lole in allegato al banner:

Lo sfondo è viola (colore religioso e "umano" -è il colore che percepisce il feto all'interno del pancione-), IL COLORE per eccellenza che accompagna il Nostro durante più o meno tutte le sue fasi.

La scritta PURPLE ITALY: le ho dato un effetto che ricorda più o meno la pioggia (RAIN) o comunque il bagnato, senza usare però lo specifico a gocce perchè risultava un po' pacchiano e scontato (almeno per me!)
Le ho dato un po' di ombreggiatura, perchè si riferisce a quello che per Prince è stato un periodo "pietra migliare" della sua carriera.
Le ho dato luminosità perchè è da quel momento che Prince ha iniziato ad essere a tutti gli effetti quello che è per tutto il mondo (come se fosse "venuto alla luce").

Il SYMBOL: altro elemento fondamentale.
L'ho inserito sulla destra proprio per un senso di continuità.
Già inizialmente non l'avevo messo completamente visibile, a indicare che le cose importanti (amore, amicizia, religione...) sono presenti sempre e in maniera completa anche quando non sono visibili agli occhi ("L'essenziale è invisibile agli occhi, non si vede che con il cuore" dichiara il Piccolo Principe...quello di Saint-Exupéry però!), ma l'ho ulteriormente ingrandito in modo da renderlo riconoscibile quasi solo agli intenditori!
Gli ho dato spessore perchè anche questa è una sorta di pietra miliare, e l'ho crepato: un po' perchè così richiama la terra (elemento naturale, ma anche il nostro PLANET EARTH), e un po' a indicare i periodi travagliati che ha passato Prince da quando lo ha adottato come "emblema". Periodi che appunto che lo hanno reso ancor più grande, ma che lo hanno anche "scalfito", ma assolutamente non distrutto, anzi semmai ne hanno reso più nitido il suo essere).
L'ho inclinato in modo da fargli assumere la posa di una spada che si conficca nel terreno ( = attaccamento a ciò che abbiamo, ciò che siamo, ciò che crediamo...), ma ugualmente lo si può interpretare come una sorta di navicella nello spazio ( = proiezione alla ricerca di nuovo ed inesplorato). Chiaramente in questo frangente mi riferisco alla sua musica, ... ma non solo.

La scitta FORUM:
L'ho inserita sul Symbol perchè il forum nasce in quest'era e l'ho quasi fusa con esso ad indicare quanto i fan di Prince siano "rapiti" dall'essenza di quest'ultimo. (Ok,... mi son spiegata da bestie, ma siete fans, quindi avete capito, no???)
E' piccolina, ma molto luminosa, volutamente sfocata ad indicare che di Prince si può parlare, ma non nitidamente e in modo chiaro come vorremmo!

Infine ho "illuminato" il banner!
Se la parte sinistra è pervasa da un bagliore forte a indicare la capacità di Prince di stupire e spiazzare sempre e comunque, quella di destra l'ho "glitterata"; e qua mille simbologie: Bollicine di CHAMPAGNE? GOLD glitters? Seeeee! Ma fanno anche tanto Party!!!! (da Party Up a 1999, a PartyMan, a un sacco di altre songs in cui si celebra il FunkyParty!!!)



Ringrazio pubblicamente Lole per tutto quello che sta facendo sia qui che per promuovere il forum.
Ricordo a tutti i Princiani che il forum è attivo e vi sta aspettando.
Peace and B Wild

Edit: dopo la pubblicazione di questo post il banner è stato in parte modificato. Ecco, tutte le brutture aggiunte sono ad opera mia.

domenica 1 agosto 2010

E' arrivato il forum italiano dedicato a Prince

Purple Italy Forum
Inizia oggi la nuova avventura del forum italiano dedicato a Prince.
Vi invito ad iscrivervi e a iniziare a condividere i vostri pensieri viola.
Ecco il banner (abbiate pietà di me) provvisorio:

A proposito, chiunque fosse interessato a proporne uno originale si faccia avanti.
Valuterò il migliore e lo utilizzerò come banner ufficiale del forum.
Al vincitore andranno ettolitri di stima e badilate di ammirazione.