Perché one of us?
Perché l’intreccio viola tra Lucio Dalla e Prince mostra tantissimi aneddoti interessanti.
Facciamo il punto della questione partendo da un libricino che tempo fa trovai alla Città Mercato (un tempo si chiamava così). Il libricino in questione, intitolato semplicemente Prince, cercava in poche parole di spiegare le imprese del nostro coprendo il periodo For You/S.O.T.T.
Nel libro, che tutt’ora conservo con il massimo della cura, si può trovare una parte intitolata “Un Parere Illustre”, vediamo di che si tratta, trascrivo lettera per lettera, ricordate che le dichirazioni di Lucio sono del 1987:
E' arrivato anche da noi Sign Of The Times, l'ultimo disco di Prince. E' da anni che vado dicendo che questo grande artista è il genio musicale dei nostri tempi, addirittura prima che Miles Davis lo definisse il "Duke Ellington degli ani '80. Ma l'ascolto del suo doppio album mi ha convinto ancora di più. Mi piace innanzitutto la sua assoluta indipendenza dalla tecnologia, la sua voglia di ridicolizzarla, di confonderla, cancellandone ogni scientificità, ogni assurda sacralità. La sua apparente assenza di filosofica, il suo non-bisogno di supporti ideologici, se non quelli strettamente legati al suo eclettismo, lo portano ad essere uomo del suo tempo. Con la stessa faccia tosta che gli permette di giocare con le possibilità sonore di oggi, lancia una sfida alla sua memoria: eccolo misurarsi, magari per amore, con il mondo di Jimi Hendrix. Eccolo giocare a nascondino con i Beatles. Prince è soprattutto un contaminatore geniale. Lo prova il suo percorso dall'inizio della sua carriera ad oggi. Nei primi dschi ci offriva, anche se interpretata in modo personale, una versione ortodossa del funky con batterie elettroniche ed altri suoni fuori campionamento, la sua musica era tutto un pulsare ritmico senza possibilità armoniche e melodiche, mentre negli ultimi tre dischi, da Purple Rain in poi, pur conservando questo assetto, ha utilizzato tutto l'utilizzabile per smentirsi, fino a citare, o quasi, soluzioni armoniche alla Strawinsky o Alban Berg. La timbrica sexy della sua voce è stata addirittura svuotata, avvilita o, come nella canzone "If I Was Your Girlfriend" (che è un capolavoro del suo ultimo album) accelerata per fare il verso a una sorta di melodramma nero tipico della canzone anni '70. Nella musica è genio sia chi crea, sia chi creando ordina altri prodotti, come è capace di fare il grande Prince.
Altro aneddoto molto interessante è scaturito da un post di Rude Boy 711:
(parlando di Dalla…)Ho sempre saputo che era un grande fan di Prince e questa cosa me lo rendeva automaticamente simpatico.
Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo e parlare con lui di Prince, credo fosse il 2005 o 2006.
Mi ha stupito la sua preparazione sul Nostro, mi spiegava alcuni dettagli tecnici delle canzoni di Prince, io non ci capivo niente ma il suo entusiasmo era contagioso e divertentisimo, sembrava uno di noi!!!
Le nostre chiacchiere porpora sono andate avanti per 40 minuti, mi ha detto che la sua canzone preferita è Adore, che quando ha ascoltato per la prima volta If I was your girlfriend ha esclamato: "Cazzo, questo è un genio, uno che ha capito tutto, uno avanti anni luce!" Mi ha riferito che un suo grande sogno sarebbe stato suonare con Prince, e al mio suggerirgli di provare a mettersi in contatto con lui, magari tramite la casa discografica, ha aggiunto, con una modestia secondo me eccessiva. "sì, figurati, quello mi manda a fanculo, mica sono Miles Davis o James Brown!"
Poi tornando scherzoso mi ha detto: "sai che Prince mi ha copiato? Ma non come Michael Jackson ha fatto con un brano di Albano, Prince mi ha copiato un intero album!". Al mio stupore ha risposto che 1999 era ispirato, anzi copiato di sana pianta da un suo album del 1966, che infatti si chiamava 1999. Ovviamente il "plagio" riguardava solo il titolo dei 2 LP, sembrava comunque molto divertito di questa strana e curiosa coincidenza, a maggior ragione che ha definito 1999 il suo album preferito di Prince, "pura avanguardia alla Andy Warol". A ripensarci questa definizione mi sembra molto azzeccata.
Secondo Dalla Prince è il musicista più sottovalutato della storia, che spesso il suo personaggio ha offuscato il grande talento, e che comunque la storia gli sarà riconoscente, perchè tra 200 anni nessuno saprà chi è stata Madonna o Britney Spears, ma i libri di musica saranno pieni di capitoli dedicati a Prince esattamente come ci si ricorderà di Beethoven, di Giuseppe Verdi, di Frank Zappa e dei Beatles.
E' stato veramente strano, affascinante e divertente scambiare opinioni con un musicista così famoso e constatare che ne sapeva quanto me. In quei 40 minuti mi sembrava di parlare con un fan ai cancelli del concerto di Prince, e non col famoso Lucio Dalla.
Ultimo incrocio viola degno di nota, l’attacco di questo brano vi ricorda qualcosa?
Insomma, i grandi artisti, in un modo o nell’altro, hanno sempre qualcosa che li accomuna o che li fa sfiorare. Mi fa piacere e mi riempie (inutilmente) d’orgoglio sapere che Dalla fosse così preso dal nostro piccolo grande eroe.
Ringraziamenti: ringrazio iSTE per il titolo del post rubato alla sua fantasia.
Un ringraziamento speciale a Rude Boy 711 per la stupenda storia della chiacchierata con Dalla. Grazie di cuore.
Si, Prince è uno dei musicisti più sottovalutati della storia, persino dai suoi stessi fans, io ho ormai superato quella fase e l'ho riabbracciato con affetto, come si riabbraccia un vecchio amico che non vedi da anni, per ricominciare un altro percorso ancora più spettacolare del primo, vedrete quello che farò appena avrò la possibilità economica ^_^ Orion's Girl
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