


Il terremoto.
L’onda assassina.
Il fango.
I rifiuti.
Le auto che sembrano macchinine giocattolo.
I giapponesi che dimostrano preoccupazione organizzata.
Il paragone con quanto successo in Abruzzo.
La gente che guarda fiumi di ricordi che svaniscono.
Noi che vediamo fiumi di “cose”.
Le immagini lontane delle centrali nucleari.
La preoccupazione della gente per una nuova Chernobyl.
Le rassicurazioni NON rassicuranti dei governanti.
E intanto il mondo continua a girare e noi tutti siamo persi nelle nostre vite, com’è normale che sia.
Ciò nonostante, il mio pensiero non si perde, il mio pensiero è per il Giappone.
長いライブ日本
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